Il problema delle Partecipate comunque
non è soltanto il verticismo decisionale; bensì la vacuità delle
proposte sia di breve che di lunga durata.
Il Piano Industriale presentato, per
esempio, è l’espressione più chiara di una Azienda priva di prospettiva
futura, concentrata sulla difesa dell’esistente, piuttosto che
rilanciare sull’acquisizione di tutto il servizio idrico integrato della
provincia di Palermo.
Questo atteggiamento si ripercuote su tutte le attività dell’AMAP, dalla gestione del servizio, alla gestione del personale”.
Lo denuncia in una nota a Segreteria territoriale del sindacato UGL Federazione Energia per la Sicilia.
“L’alibi, del soffocante controllo
dell’Ente Locale, proprietario e unico azionista della Società, –
procede la nota – non sempre regge e spesso serve solo a nascondere
incompetenza e incapacità nella gestione del S.I.I.
Solo da qualche giorno è stata partorita
una nuova riorganizzazione/funzioni gramma aziendale, attesa da oltre
un decennio che, comunque, attende ancora il varo della micro struttura,
da diversi mesi oggetto di una interminabile trattativa con le OO.SS
aziendali, con incarichi che preludono a funzioni ed inquadramenti senza
effettuare selezioni come previsto.
Ancora sul tavolo la decisione di
trasformare il rapporto di lavoro dei circa 200 lavoratori ex APS, dal
tempo parziale al full time; scelta più volte rinviata per mancanza di
coraggio, piuttosto che da incapienza dei conti economici, facendo
svolgere ingenti ore di straordinario per assolvere alla attività
necessarie al funzionamento aziendale”.
“Il ricatto, – stigmatizza l’UGL –
anzi, continua e sembra essere portato alle più estreme conseguenze,
minacciando il potere d’acquisto dei lavoratori, acquisito nel corso
degli ultimi venti anni; minando alla base accordi aziendali storici,
che hanno garantito le attività lavorative più difficili e complesse
durante l’acquisizione dei nuovi servizi.
A tutto ciò si aggiungono azioni verso i
cittadini utenti con la sospensione della fornitura di acqua si dice
per morosità, senza dare spiegazioni su bollette, mancate letture reali,
qualità dell’acqua etc., (ma l’acqua non è un bene indisponibile a cui
tutti devono poter attingere? che sia pubblica o privata la gestione, è
impensabile chiudere la fornitura del Bene Comune per eccellenza ai
cittadini). Pensiamo sarebbe più giusto ridurre la pressione al
contatore piuttosto che lasciare senza acqua intere famiglie”.
“Siamo convinti – conclude la nota
dell’UGL – che riorganizzare l’azienda proiettandola alla gestione del
SII nell’area Metropolitana di Palermo per realizzare investimenti sulle
reti idriche, sulle reti fognarie,sugli impianti di depurazione e
recupero delle acque depurate, riconoscendo ai lavoratori mansioni ed
inquadramenti, passi da un gestione coraggiosa e decisioni forti, con un
Management capace e con piene funzioni gestionali
Il Sindacato tutto pertanto è chiamato a
difendere i diritti acquisiti dai lavoratori dell’Amap, scongiurando
penalizzazioni che le maestranze aziendali non si meritano; anzi,
avviando un coinvolgimento generale, per l’apertura di una vertenza che
porti chiarezza sul futuro prossimo dell’azienda e dia certezze ai
lavoratori”.
Nessun commento:
Posta un commento