“Quella di oggi è l’ennesima pagina triste per il rilancio
dell’industria automobilistica siciliana, dove le speranze di rivedere
riaperti i battenti del sito ex Fiat di Termini Imerese si sono
frantumate con l’arresto ai domiciliari dell’intero management di
Blutec. Il sogno della riconversione di un’importate fetta di un’area
produttiva strategica per la Sicilia si frantuma così in un sol colpo,
annientando le attese dei lavoratori, già pesantemente provati dalla
chiusura del vecchio stabilimento, che oggi vedono il loro futuro ancor
più nero. Adesso chi garantirà per le oltre 700 unità lavorative che in
questo progetto avevano scommesso il loro domani e le loro aspettave?”
Se lo chiede Angelo Mazzeo, segretario regionale della federazione Ugl
metalmeccanici, che così commenta l’operazione odierna della Guardia di
Finanza, che ha posto la misura cautelare per i vertici dell’azienda
piemontese per aver sottratto e distratto 16 dei 21 milioni di euro di
contributi pubblici destinati alla rinascita dell’impresa che avrebbe
dovuto produrre a Termini automobili ibride. “Che qualcosa non stesse
andando per il verso giusto l’avevamo già immaginato nell’ottobre
scorso, dopo l’arrivo dei finanzieri all’interno degli uffici della
società, motivo per cui già da allora eravamo parecchio allarmati per
ciò che sarebbe potuto accadere nei mesi a venire, ed oggi purtroppo è
successo portandosi dietro la gravità di aver illuso e lasciato sul
lastrico centinaia di famiglie siciliane. Abbiamo apprezzato la
tempestiva dichiarazione del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di
Maio, che ha già interessato i suoi uffici al fine di seguire la vicenda
e tutelare i lavoratori, ma ci auguriamo che questa vicenda non cada
già da domani nel dimenticatoio ed al personale che aspetta risposte
concrete vengano date attenzioni e prospettive. La nostra Regione –
conclude Mazzeo – non può affatto permettersi l’ennesimo fallimento e
per questo riteniamo che il Governo nazionale, in sinergia con
l’amministrazione regionale, debba profondere ogni sforzo per
individuare nuove opportunità per i 700 dipendenti ed evitare che in
futuro l’industria siciliana sia oggetto di appetiti ed interessi di
società e contesti poco credibili.mercoledì 13 marzo 2019
Blutec.Mazzeo (UGL): finisce il sogno della riconversione stabilimento ex Fiat Termini Imerese
“Quella di oggi è l’ennesima pagina triste per il rilancio
dell’industria automobilistica siciliana, dove le speranze di rivedere
riaperti i battenti del sito ex Fiat di Termini Imerese si sono
frantumate con l’arresto ai domiciliari dell’intero management di
Blutec. Il sogno della riconversione di un’importate fetta di un’area
produttiva strategica per la Sicilia si frantuma così in un sol colpo,
annientando le attese dei lavoratori, già pesantemente provati dalla
chiusura del vecchio stabilimento, che oggi vedono il loro futuro ancor
più nero. Adesso chi garantirà per le oltre 700 unità lavorative che in
questo progetto avevano scommesso il loro domani e le loro aspettave?”
Se lo chiede Angelo Mazzeo, segretario regionale della federazione Ugl
metalmeccanici, che così commenta l’operazione odierna della Guardia di
Finanza, che ha posto la misura cautelare per i vertici dell’azienda
piemontese per aver sottratto e distratto 16 dei 21 milioni di euro di
contributi pubblici destinati alla rinascita dell’impresa che avrebbe
dovuto produrre a Termini automobili ibride. “Che qualcosa non stesse
andando per il verso giusto l’avevamo già immaginato nell’ottobre
scorso, dopo l’arrivo dei finanzieri all’interno degli uffici della
società, motivo per cui già da allora eravamo parecchio allarmati per
ciò che sarebbe potuto accadere nei mesi a venire, ed oggi purtroppo è
successo portandosi dietro la gravità di aver illuso e lasciato sul
lastrico centinaia di famiglie siciliane. Abbiamo apprezzato la
tempestiva dichiarazione del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di
Maio, che ha già interessato i suoi uffici al fine di seguire la vicenda
e tutelare i lavoratori, ma ci auguriamo che questa vicenda non cada
già da domani nel dimenticatoio ed al personale che aspetta risposte
concrete vengano date attenzioni e prospettive. La nostra Regione –
conclude Mazzeo – non può affatto permettersi l’ennesimo fallimento e
per questo riteniamo che il Governo nazionale, in sinergia con
l’amministrazione regionale, debba profondere ogni sforzo per
individuare nuove opportunità per i 700 dipendenti ed evitare che in
futuro l’industria siciliana sia oggetto di appetiti ed interessi di
società e contesti poco credibili.
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