Fuga e pugno ad un poliziotto per sfuggire all’arresto: sconcertati per la decisione del giudice.
Rimaniamo sconcertati per la decisione
del giudice che a conclusione del processo per direttissima non ha
ritenuto necessario emanare alcuna misura cautelare nei confronti di un
uomo reo di essersi dato alla fuga e successivamente, di aver sferrato
un pugno ad un Agente di Polizia pur sottrarsi all’arresto.
La sera del 5 marzo scorso, una
pattuglia del commissariato Brancaccio stava eseguendo un servizio di
controllo notturno quando intorno alle 23 ha intimato l’ALT ad una auto
con alla guida un uomo, il quale è scappato a tutta velocità tra le
strade dello Sperone. Questo, arrivato sotto casa si è fermato, è sceso
dall’auto e, in preda ai fumi dell’alcol, si è scagliato contro uno dei
due agenti colpendolo con un pugno in faccia!
Dopo essersi liberato dalla presa del
poliziotto, l’uomo è salito a casa e da lì si è messo a urlare e
insultare gli agenti. A dargli manforte alcuni vicini che, insieme a
lui, hanno iniziato a lanciare oggetti dai balconi nel tentativo di
“scoraggiare” la pattuglia.
I colleghi del Comm.to Brancaccio a quel
punto hanno chiesto rinforzi e sono riusciti a raggiungere il soggetto,
arrestarlo e portarlo in commissariato.
Anche in Tribunale l’uomo, che ha già
sulle spalle precedenti per droga, resistenza e violenza a pubblico
ufficiale, non avrebbe perso occasione per minacciare gli agenti,
davanti al pubblico ed ai carabinieri presenti in aula.
E’ questo un ulteriore episodio nel quale l’operato degli operatori di Polizia viene mortificato dalla decisione di un giudice.
“Serve la certezza della pena e
decisioni della magistratura che vadano in un’unica direzione perché
altrimenti chi delinque si sente legittimato a reiterare ciò che ha
fatto”.
Così Pasquale Guaglianone, Segretario Generale Provinciale di LeS Polizia UGL di Stato Palermo.
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