A Palermo lunedì 4 febbraio si è tenuto
un incontro fra i sindacati di categoria e Fincantieri per discutere
del futuro del Cantiere Navale del capoluogo regionale.
La delegazione UGL è stata rappresentata da
Lorenzo Giordano RSU Ugl Metalmeccanici in Fincantieri ,
Franco Fasola, Segretario responsabile Ugl Palermo e
Filippo Virzì, Portavoce Ugl Palermo.
Per Fincantieri fra i componenti della delegazione mista, il Presidente
dell’Autorità portuale del mare della Sicilia Occidentale, Pasqualino
Monti, e il Direttore responsabile di Fincantieri Palermo, Salvatore
Savarese.
“Nell’incontro – dichiara Lorenzo
Giordano – si e’ fatto il punto sulla situazione con riferimento alle
aree in concessione a Fincantieri di proprietà dell’ente porto.
L’Ente porto si e’ ripreso una parte di
cantiere, compresi i due pontili un capannone è una palazzina adibita ad
uffici Aree non più utilizzate da Fincantieri – spiega il sindacalista
– nella sostanza l’accordo prevede l’assegnazione di nuove aree vicine
al bacino 400 mila, anch’esse strategiche per far fronte all’ormeggio e
allo stoccaggio di tutto quello che riguarderà attività di riparazione
navale.
Le stesse sono già state assegnate a
Fincantieri ma non consegnate, per cui si prevede entro il 2019 il
completamento e quindi la piena funzionalità delle stesse.
Per quanto concerne bacini galleggianti
– prosegue – la situazione ancora non si sblocca a causa dei soliti
rimbalzi di competenze all’interno dei vari enti della regione Sicilia,
quindi chiederemo un ennesimo incontro con la regione per riuscire a
sbloccare anche questa partita vista anche la disponibilità di
Fincantieri a far fronte comune per risolvere la questione, inceve per
quanto riguarda il bacino da 150 mila di competenza ente porto, per il
150 mila aspettiamo l’accordo di programma che verrà presentato entro
marzo 2019 che coinvolgerà anche il governo”.
“Ci è stato illustrato un grafico che ha
evidenziato quali investimenti stanno portando avanti, -conclude
Franco Fasola, Segretario responsabile dell’ Ugl di Palermo – con
l’acquisizione di alcune aree di competenza dell’autorità portuale ,
volte al rilancio del cantiere Navale, ci è stato detto che così facendo
arriveranno ulteriori commesse, a un po’alla volta aumenteranno le ore
lavorative.
Fin qui il nostro auspicio che tutto ciò accada, ma restiamo ancora
perplessi sul futuro dei bacini di carenaggio, di proprietà della
regione, in quanto non sembra esserci ancora un progetto definitivo
sulla loro sorte, pertanto la nostra organizzazione sindacale si auspica
invece che il processo di trasformazione del bacino galleggiante da
52mila tonnellate possa realizzarsi, così da poter aggiungere alla
nostra cantieristica navale anche quella delle piattaforme petrolifere,
quindi un ulteriore volano all’economia cittadina”.