UniCredit mette a
disposizione un plafond di 1 miliardo di euro a favore delle imprese che
vogliono investire nelle Zes (Zona economica speciale) della Sicilia.
E’ una notizia che vale la pena di divulgare.
L’argomento assume una doppia valenza grazie all’iniziativa di UniCredit.
Dal 2018 il Governo regionale ha
istituito una cabina di regia regionale con il compito di predisporre il
piano di sviluppo e di individuare delle aree candidate alla inclusione
nelle Zes in stretto raccordo con gli enti locali e le organizzazioni
sindacali e datoriali.
Il governo regionale ha stabilito le
linee guida per l’identificazione e la delimitazione della superficie
disponibile definito in termini del 35% per le Zes della Sicilia
occidentale e del 65% alla Sicilia orientale.
La Zona economica speciale della Sicilia
Occidentale vede incluse: le aree industriali di Aragona-Favara,
Caltanissetta, Carini, Palermo-Brancaccio, Termini Imerese e Trapani, il
porto di Palermo, il porto e il retroporto di Termini Imerese, la
stazione Sampolo con il mercato ortofrutticolo di Palermo, la zona
Palermo-Partanna Mondello, il porto di Trapani,
l’aeroporto di Trapani-Birgi, i porti di Mazara del Vallo, Licata e
Porto Empedocle con il suo retroporto e i retroporti di Mazara del Vallo
e Marsala.
La Zona economica speciale della Sicilia
Orientale comprende: le aree industriali di Gela, Paternò, Belpasso,
Messina-Larderia, Villafranca Tirrena, Augusta-Melilli, Priolo Gargallo,
Siracusa, Milazzo-Giammoro, Enna, il porto di Catania con il
retroporto, l’Asi, l’interporto e Mas, Tremestieri, il retroporto di
Milazzo, il porto di Augusta, l’aeroporto di Comiso, l’interporto di
Melilli, il porto di Pozzallo con il suo retroporto, il porto di Messina
e la zona della fiera.
“Le Zes – ha dichiarato Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit –
che in altre nazioni hanno agito da forte volano di sviluppo,
rappresentano una importante opportunità di investimento ed UniCredit,
con il plafond di un miliardo di euro per le imprese che vogliono
investire in Sicilia, conferma il forte e convinto sostegno
all’iniziativa ed intende rafforzare il suo ruolo di banca di
riferimento per tutte quelle iniziative imprenditoriali che possono
fornire un contributo significativo alla crescita economica della
Sicilia».
«Attraverso le Zes – spiega il Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci –
puntiamo a creare finalmente nell’Isola un tessuto imprenditoriale
forte, duraturo, competitivo e che possa rappresentare uno strumento di
sviluppo e di crescita economica. Il sostegno di Unicredit in questa
grande operazione di rilancio della nostra terra diventa senza dubbio
fondamentale e strategico per rendere ancora più attraenti i nuovi
investimenti e facilitare il percorso di chi deciderà di scommettere il
proprio futuro qui da noi e con noi”.
“E’ una grande opportunità – aggiunge Filippo Virzì , – Portavoce dell’Ugl di Palermo –
in particolare per il capoluogo regionale, ci auguriamo che il regime
fiscale agevolato quindi il credito d’imposta e le semplificazioni
amministrative e doganali, attirino nuovi investimenti, riteniamo
apprezzabile quanto stanziato da UniCredit ossia un plafond da 1
miliardo di euro a favore delle imprese che vogliono investire nelle Zes
della Sicilia, speriamo che tutti gli altri istituti bancari presenti
sul territorio siciliano facciano analogamente, noi puntiamo in
particolare su Carini, il porto di Palermo, il quartiere Brancaccio,
il porto e il retroporto di Termini Imerese, la stazione Sampolo, ed in
particolare il mercato ortofrutticolo di Palermo di cui ci siamo
occupati nel passato con la borgata di Partanna Mondello inclusa
anch’essa nelle Zes, che necessita di un forte intervento di
riqualificazione e di rilancio per via delle sue enormi potenzialità
attrattive”.
“Rileviamo – puntualizza Franco Fasola, Segretario responsabile dell’Ugl di Palermo
– un certo sbilanciamento percentuale nell’attribuzione quindi
nell’identificazione e la delimitazione della superficie disponibile in
termini del 35% per le Zes della Sicilia occidentale e del 65%
alla Sicilia orientale, non ci appare un dato equilibrato”.
Gli fa eco concludendo Eduardo Marchiano per conto dell’Associazione Aiace –
“Già l’anno scorso avevamo apprezzato la scelta del Governo Musumeci,
di avere approvato le Zone Economiche Speciali (Zes), istituendo una
cabina di regia regionale con il compito di predisporre il piano di
sviluppo e di individuare delle aree candidate alla inclusione nelle Zes
in stretto raccordo con gli enti locali e le organizzazioni sindacali e
datoriali.
In special modo la zona industriale di Partanna Mondello facendo parte
delle Zes potrebbe allettare qualche investitore, noi speriamo che
accada, ci siamo da anni occupati di Partanna Mondello viste anche le
lotte di tanti cittadini, associazioni come Aiace, Comitati, Residenti e
Istituzioni, per salvaguardare e tutelare dalla demolizione e dalle
speculazioni edilizie, i capannoni dell’ex Cotonificio
Siciliano. Anzichè consumo di suolo e costruzione di appartamenti
camuffati in alloggi, puntiamo sulla riqualificazione dell’ ex Opificio
e dell’ex azienda vinicola di via Sofocle, per dare anche lavoro ai
tanti disoccupati del territorio”.