Un confronto tra esponenti del mondopolitico e addetti ai lavori del
mondo culturale per tracciare insieme il futuro. A promuoverlo la Lega,
con la sottosegretaria di Stato alla Cultura Lucia Borgonzoni e
l'assessore regionale ai Beni culturali Alberto Samonà che hanno
incontrato nella giornata di venerdì 8 aprile al Grand Hotel delle
Palme di Palermo diversi esponenti del settore.
Per il partito di
Matteo Salvini erano presenti, tra gli altri, il candidato a Palazzo
delle Aquile Francesco Scoma e il consigliere comunale, nonché ex
coordinatore del Carroccio a Palermo, Alessandro Anello. Sullo sfondo
della convention la possibilità di inserire alcune tra le proposte
raccolte nella lista di spese del Pnrr.
"Investire sulla cultura ha
effetti benefici sul Pil di ciascun territorio - sottolinea Borgonzoni
-. Per questo quando la Lega va a governare Regioni o Comuni chiede
sempre l'assessorato: arte e
cultura sono ciò che da nord a sud
contraddistingue l'Italia a livello internazionale, se valorizzate nel
modo giusto possono dare ulteriore sviluppo al prestigio del
territorio.
Sono convinta che la Sicilia, anche grazie ai nostri sforzi, ha un grande potenziale per essere da esempio in tutto il mondo".
Samonà
rivendica come dal suo insediamento nel maggio 2020 la cultura sia
tornata al centro dell'agenda politica siciliana: "Dopo che Palermo è
stata capitale italiana della cultura ci sono
stati solo disastri
perché l'Amministrazione comunale non ha avuto alcuna visione di
cambiamento, soprattutto sul piano edilizio - afferma l'assessore -.
Oggi è importante restituire centralità
alle imprese culturali. Noi
non abbiamo ricette per trasformare questo settore, ma sono convinto
che ascoltando le istanze di chi della cultura ha fatto una ragione di
vita saremo in grado di
creare un percorso ben definito". Una strada
che però parte in salita poiché, spiega Samonà, "la prossima
amministrazione erediterà una situazione economica difficilissima e
un'assenza
totale di strategie per la cultura sia a breve che lungo termine.
Ma
il fatto che anche figure provenienti della sinistra abbiano deciso di
sedersi al tavolo con noi è indicativo degli sforzi che stiamo
compiendo".
Borgonzoni e Samonà hanno ascoltato le esperienze personali degli addetti ai lavori della cultura palermitana.
Il tenore Pietro Ballo ricorda: "Il mio talento artistico a Palermo non era
valorizzato abbastanza, così mi sono dovuto trasferire al nord.
Sarebbe
bello se la lirica venisse valorizzata nel modo giusto, magari
dedicando a essa qualche bene confiscato alla mafia". Mimmo Cuticchio
racconta invece le difficoltà della sua esperienza da
'puparo': "Oggi
l'opera dei pupi viene considerata uno show per bambini o turisti,
nonostante sia lo spettacolo teatrale più antico della Sicilia.
Per poter svolgere la mia attività ho dovuto viaggiare moltissimi anni all'estero: qui non sarebbe stato
redditizio
a causa del disinteresse a investire. Sarebbe bello se venisse
istituito un centro che faccia rifiorire l'interesse per il teatro dei
pupi".
La direttrice generale di Coopculture Letizia Casuccio si
dice preoccupata per lo stallo in cui versa la cultura a Palermo: "Una
città così importante deve avere un ruolo centrale nello sviluppo del
settore a livello nazionale -, sottolinea, - Luoghi come i musei non
possono configurarsi solo come attrazioni turistiche, ma devono tornare
a essere officine culturali". Per Francesco Panasci del gruppo
editoriale Panastudio le difficoltà sono legate "alla lentezza della
macchina burocratica e a una visione di cultura
basata troppo
sull'import e poco sull'export. In Sicilia c'è un grande potenziale a
livello artistico, servirebbe solo dare la giusta valorizzazione a chi
si impegna in tal senso anziché far girare l'economia solo con artisti
provenienti da fuori".
Uno dei settori in cui viene lamentata di più
l'assenza di innovazioni è quello musicale: il presidente della
Fondazione Brass Group Ignazio Garsia evidenzia come "basterebbe
estendere l'organico delle orchestre di 20 unità per innovare il
sistema produttivo della musica italiana. In tanti mesi che ascolto
discorsi sul Pnrr non ho visto nessuna proposta per lo sviluppo di esperienze musicali nuove".
Infine
il dramma di chi ha voluto dedicare alla cultura la propria esistenza
per ricordare qualcuno che non c'è più, come Carla Garofalo, presidente
dell'associazione Flavio Beninati: l'istituto, creato in onore del
figlio scomparso nel maggio 2006 e intorno al quale gravitano diverse
attività culturali, secondo Garofalo rischia di chiudere i battenti
"per mancanza di fondi e per l'indifferenza dell'amministrazione
comunale, che invece stanzia risorse per attività e associazioni che
non vanno a parare da nessuna parte. Da quando nel 2013 è nata
l'associazione io e Manfredi, fratello di Flavio che da Los Angeles ha
scelto di tornare a Palermo nonostante una carriera artistica ben
avviata, abbiamo deciso di donare cultura per onorare la memoria di
mio figlio: vedere il silenzio delle istituzioni di fronte alle nostre
richieste e difficoltà mi fa provare tanta rabbia".
“Identità
e Cultura un futuro per Palermo – ha dichiarato Franco Fasola
Segretario responsabile dell’UGL di Palermo – è stato un importante
momento di incontro e confronto per rimettere al centro la città di
Palermo orami dimenticata dall’uscente amministrazione comunale al suo
destino di città fanalino di coda per inefficienza e disorganizzazione,
una città che ha dimenticato la vera cultura identitaria delle nostre
radici, ci auguriamo in una radicale inversione di marcia per il
rilancio della città quindi con meno burocrazia e più occupazione”.