Si è tenuta in data 5 marzo la
convocazione dell’Audizione svoltasi in V^ Commissione Lavoro e Cultura
presso l’ARS ,dove il Presidente On. Sammartino ha chiesto ai sindacati,
invitati a partecipare ai lavori tematici, di dare un fattivo
contributo al fine di dirimere l’annosa questione al riguardo dei
lavoratori/sussidiati appartenenti al Bacino de quo.
“L’UGL pertanto, – dichiara Rosolino
Lucchese, componente UGL della Segreteria regionale Fna con delega al
precariato della Regione Siciliana – che i soggetti interessati
dovranno trovare la giusta dignità lavorativa, dopo circa venticinque
anni di sofferenze umane, morali ed economiche, attraverso la
definizione del percorso di fuoriuscita dal precariato, anche con il
coinvolgimento del Governo Centrale”.
“Appare pleonastico – aggiunge il
sindacalista- evidenziare che tale iter, già supportato da leggi
tematiche, attualmente in vigore, deve necessariamente concludersi nel
breve periodo, e in ogni caso entro il corrente esercizio finanziario.
“Si potrebbe variegare il percorso di
fuoriuscita, previa verifica di requisiti soggettivi nonchè di
disponibilità giuridiche ed economiche degli Enti fruitori – spiega –
ossina stabilizzazione dei lavoratori presso gli Enti Pubblici che ne
facciano richiesta e ne soddisfino i requisiti economici minimi
indispensabili di compartecipazione alla spesa (copertura assicurativa
inail, integrazione ore di servizio settimanali e remunerazione
emolumenti stipendiali, etc…). assegnazione, sotto forma di gestione del
Personale, di tutti i soggetti ASU non beneficiari delle provvidenze di
cui al superiore paragrafo, alla RESAIS ovvero ad altra Partecipata
Regionale e fuoriuscita dei lavoratori assegnati alle Parrocchie ed
altri Enti Privati, con assegnazione ad Aziende della Regione.
“Inoltre – conclude Lucchese –
applicazione delle norme in vigore circa la stabilizzazione dei
soggetti in questione, anche alle cooperative di servizio ovvero
sociali, che al proprio interno hanno in carico nella compagine sociale
soggetti appartenenti al “Bacino”, ovvero mantenimento al proprio
interno di quelle figure per le quali adempiano alla trasformazione del
rapporto di lavoro, stabilizzandoli con risorse economiche proprie,
seppure incentivate da ulteriori agevolazioni finanziarie pubbliche come
esempio, mantenimento delle attuali risorse economiche annuali ad
personam erogate per lo svolgimento delle attività socialmente utili, a
carico del Bilancio della Regione, per un ulteriore periodo quinquennale
/decennale.
Accompagnamento alla pensione, su base volontaria, di tutti i soggetti ASU, che abbiano compiuto il sessantesimo anno di età.
Erogazione ai medesimi di un contributo
economico una tantum, calcolato percentualmente in ordine alla
differenza tra l’età anagrafica attuale e il collocamento obbligatorio
in quiescenza.
Ovviamente, incremento di tutte le somme
necessarie da parte del Governo e del Parlamento Regionale, al fine di
non depauperare ulteriormente il già misero reddito, ci soddisfa
chiamarlo con questo termine, in quanto ai sensi delle vigenti leggi, è
equiparato ed assoggettato a reddito di lavoro dipendente) erogato allo
stato attuale ai soggetti ASU”.