martedì 18 luglio 2023

A Palermo protesta dei dipendenti regionali di enti e società che ne applicano il CCNL

 

Nella giornata di  martedì 18 luglio l’appuntamento di tutti i dipendenti regionali, degli enti e società che ne applicano il contratto, è a Palermo sotto la sede del Presidente della Regione a piazza  Indipendenza.


L’iniziativa di protesta di tutti i lavoratori delle categorie A, B, C e D, che segue i due sit-in tenuti
dai dirigenti sindacali nei giorni scorsi, davanti l’assessorato Economia e Funzione pubblica, sarà,
questa volta, aperto alla partecipazione di tutti i lavoratori che intendono manifestare al  presidente della regione tutta la propria rabbia e disappunto sul comprovato disinteresse dimostrato dalla politica siciliana vero le gravissime problematiche della categoria, non ultimo il  mancato rinnovo economico che tarda ormai da oltre cinque anni, mentre da ben 22 anni non si  ha alcuna possibilità di carriera all’interno nonostante le mansioni superiori svolte.
In particolare il nodo della mancata previsione di una riclassificazione di tutto il personale in un 
nuovo sistema classificatorio e la evidente volontà del governo di volere continuare lo  sfruttamento del personale in mansioni non proprie ai propri ruoli stanno alimentando una  protesta che, ormai, da alcuni giorni, si sta allargando a macchia d’olio su tutto il territorio  siciliano. Sempre più dipendenti, infatti, manifestano la volontà di espletare le mansioni per cui si è  pagati, causando una moltitudine di disservizi con l’utenza dei quali la responsabilità va ascritta  esclusivamente alla cecità dell’attuale esecutivo di governo.

Lo rendono noto le Segreterie Generali e Regionali di COBAS-CODIR, CISL FP, UIL FPL, CGIL FP, SADIRS, UGL, SIAD-CSA.

"Se martedì 18 luglio -  dichiarano i segretari generali e regionali delle Organizzazioni  Sindacali rappresentative - il  governo ritenesse di continuare a non dare aperture alle legittime rivendicazioni dei lavoratori,  tutti i sindacati, unitariamente, potrebbero vedersi costretti a proclamare la prosecuzione a  oltranza della protesta delle mansioni in atto oltreché la programmazione di uno sciopero generale in tutto il territorio regionale".

 

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